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Nintendo Labo – la Rivoluzione Ludica per l’Infanzia secondo la Grande N

18/01/2018 - inEvidenza, Pubblicati
Nintendo Labo – la Rivoluzione Ludica per l’Infanzia secondo la Grande N

‘Il connubio tra il passato ed il presente, cartone e periferica, creatività ed intrattenimento…genitori e figlio/a.’

Arde in me condividere quanto doverosamente riportato sulle pagine di Topgamer.it:

“Se si è qui riuniti a fare quattro chiacchere su ciò che ha combinato il Colosso Nipponico nelle ultime ore è perchè siamo maturati abbastanza da accantonare i nostri più spensierati ricordi racchiusi in qualche gingillo, accatastato chissà dove.
Facciamo un passo indietro per chi si fosse perso gli avvenimenti delle ultime ore:
cos’ha presentato Nintendo?

Bene, cronologicamente, nel corso della giornata del 17/01/2018, la Casa di Kyoto (dopo aver servito l’aperitivo di questo ancora freschissimo 2018 con un Nintendo Direct “miniaturizzato”) ha solleticato ulteriormente i Videogiocatori aprendo un misterioso sito giapponese il quale rimandava l’incontro su schermo alle ore 23:00 Italiane.

Una Nuova IP? Lo sbarco verso la VR?

Queste sono state le domande prioritarie formulate dalla community videoludica che grandinarono su tutto il globo terrestre.
Invece, come è lecito aspettarsi da Nintendo, la risposta è un chiaro e semplice No.
Mentre l’altro colosso nipponico, Sony, seguito dal corrispettivononché diretto concorrente americano, Microsoft, si scontrano in una guerra d’avanguardia hardware (almeno sul fronte delle console), Nintendo ha sempre seguito la sua indole controcorrente di scavare più a fondo, dare quel bisognoso tocco di diversità a quella che è l’Industria, il mercato dell’intrattenimento digitale;
e lo ha fatto di nuovo tirando fuori tirando fuori dal cilindro magico qualcosa di diverso, diverso da qualsiasi cosa abbiano fatto prima (afferma Reggie Fils-Aimie, Presidente di Nintendo of America): Nintendo Labo.

Quest’ultima iniziativa sfornata dalla Grande N vede i controller Joy-Con di Nintendo Switch fondersi con del cartone Fai-Da-Te, trasformandoli in qualsiasi cosa la mente di un/a piccolo/a possa immaginare:
dallo strumento musicale come il pianoforte, ad una canna da pesca;
da una pedaliera per dare gas al proprio veicolo ed un volante per controllarlo, ad un kit indossabile per diventare il più imponente e potente robot del mondo.
Il tutto utilizzato per animare una variegata serie di mini-giochi, trascendendo in questo modo Switch dalla sua mera natura di Console Ibrida:

Nintendo Labo è un‘Idea che va vista, ri-vista, metabolizzata col presupposto che il target non è il “grande pubblico” bensì i genitori ed i loro figli ancora da accompagnare dolcemente durante la tenera età, vissuta mettendosi e tornando 2 minuti nei panni dei momenti più spensierati dell’infanzia.
Qual è stata fin dall’inizio dei tempi (e qual è) la benzina per un/a bambino/a?

L’inventiva, l’immaginazione, la creatività.

Senza questi importanti ingredienti difficilmente un/a pargolo/a prende in mano un giocattolo, o meglio ancora se lo costruisce, ed inizia quell’insostituibile processo saturo di fantasia il quale lo induce al gioco, ad animare i suoi inestimabili balocchi.  

Confrontandomi sulle infinite lande del Web, non sono mancate aspre critiche ma una tra tutte mi ha fatto riflettere:

Al bambino non importerebbe di costruirsi il pianoforte per poi suonarlo, si scarica l’app’.

La frase ha un perfetto senso logico e rispecchia lucidamente quella che è la realtà  formulatasi negli ultimi anni, a seguito di una crescita tecnologica esponenziale:
ma nella frase chi è artefice della conseguenza che si preferisce l’app al gioco materiale?
I genitori o il/la bambino/a?
Nintendo Labo riparte proprio da qui, da tutto quel processo educativo e ludico-ricreativo genitore-figlio/a il quale, giorno dopo giorno, sta andando a spegnersi.

Qui siamo difronte ad una potenziale rivoluzione dell’accompagnamento ludico per la fanciullezza di un/a bambino/a…il processo creativo applicato al nostalgico concetto di giocattolo artigianale viene sposato letteralmente a quello che è il prodotto videoludico moderno e odierno, dando un senso sui colorati pixel di uno schermo a quanto prima veniva proiettato esclusivamente nella gigantosità della mente…
Sentimenti contrastanti esplosero nella “primissima visione” del trailer (riportato precedentemente), solo per concretizzare, poco più tardi, che siamo di fronte a qualcosa di incredibilmente potente.

 

Cosa ne pensi?